Auction 25
By Errico Casa d'aste
Nov 26, 2022
Via S.M. Costantinopoli, 76 - NAPOLI, Italy

Sabato 26 novembre 2022 ore 18
The auction has ended

LOT 21:

Chiancone Alberto (Porto Santo Stefano, GR 1904 - Napoli 1988)

Maschere
olio su tela
firma: in ...

Sold for: €800
Start price:
600
Estimated price :
€2,000 - €2,500
Buyer's Premium: 20% More details
tags:

Maschere
olio su tela
firma: in basso a destra
misure: cm 70 x 50
osservazioni: a tergo firmato

Circa cinquanta anni fa Carlo Munari riuscì, in una presentazione ad Alberto Chiancone, ad inquadrare perfettamente l’essenza della ricerca di quest’ultimo, collegandola indissolubilmente alla città di Napoli, al suo vario capitale umano ed alla sua ricca ed importante tradizione artistica. In altre parole, l’artista pur avendo come vedremo sperimentato molti movimenti artistici del ventesimo secolo riuscì a non farsene radicalmente influenzare, rimaneggiandone piuttosto i dittami e le peculiarità per arricchire man mano il proprio percorso personale, tutto dedicato alla rielaborazione ed all’attualizzazione dell’arte partenopea a lui precedente.
Sebbene fosse nato a Porto Santo Stefano, in Toscana, il giovane Alberto fu presto riportato a Napoli dai due genitori che del capoluogo campano erano originari, avviandosi agli studi d’arte presso il prestigioso Istituto “Filippo Palizzi” (ove fu poi egli stesso a lungo docente anni più tardi) sotto la guida di Lionello Balestrieri. Fu proprio con questi che Chiancone, avendo già un precoce storia espositiva, si riunì, con altri importanti artisti dell’epoca (Brancaccio, Girosi, Viti, per citarne qualcuno) nel cosiddetto gruppo degli “Ostinati”, che avendo per sede il Caffè Tripoli di piazza Plebiscito andavano propugnando l’aggiornamento dei linguaggi artistici napoletani, percepiti come stanchi e stantii, alle nuove tendenze del tempo, e principalmente alla richiesta di ritorno all’ordine avanzata da “Novecento” di Margherita Sarfatti. Fu in questo contesto che, a partire dalla prima partecipazione alla Sindacale Fascista campana del 1929 (il nostro espose poi con costanza a quelle successive), Chiancone vide il proprio successo via via accrescersi, componendo un lungo e prestigioso curriculum che può annoverare una sterminata lista di esposizioni italiane ed estere ed opere sparse un po’ per tutto il mondo. Non va poi dimenticata l’attività di muralista che s’accompagnò a quella di pittore da cavalletto, le tracce della quale sono oggi ancora visibili a Napoli fra la vecchia Stazione Marittima, la Mostra d’Oltremare ed il teatrino di corte di Palazzo Reale.
Come si diceva, tuttavia, né i dittami di “Novecento”, né gli occasionali tuffi nelle altre avanguardie artistiche europee (ad esempio il post-Impressionismo) o gli sguardi gettati ai propri contemporanei (celebre ormai il paragone fra «Edith con fiore» del 1934 e «La Vittoria» di Martini dello stesso anno collocata nel Palazzo delle Poste) riuscirono a smuovere radicalmente la poetica di Chiancone, di fatto sempre focalizzata sulla sua Napoli, che ci viene restituita non soltanto tramite più ovvi scorci vedutisti ma soprattutto con il suo paesaggio umano, con una miriade di volti (si pensi alla serie della «Funicolare») colti in una intrinseca solitudine spirituale non scevra di una certa rassegnazione, così che l’osservatore non può mai risultare insensibile ad una certa malinconia che è forse il sentimento di una città intera dopo decenni di vessazioni e soprusi. Quando poi l’incertezza ed i dolori causati dal conflitto mondiale avanzano, ecco che anche il disegno, inizialmente componente fondamentale dello stile del nostro, si disfa in macchie di colore che tradiscono un occhio attento ai movimenti informali contemporanei, e gli sfondi di un tempo, coi loro occasionali elementi d’arredo, vendono sostituiti da ampie campiture cromatiche che rendono l’atmosfera generale ancora più rarefatta e statica, ponendo un accento ancora maggiore sulle figure che popolano la composizione. Tanto prima che dopo questo indiscutibile spartiacque, il mondo del teatro costituì per Chiancone un tema di assoluto interesse, soprattutto per quanto riguarda la maschera (con tutte le implicazioni spirituali ad essa connesse) e Pulcinella, mitica esemplificazione di quella città e quel popolo cui l’autore fu sempre indissolubilmente legato. Asta 025 del 26/11/2022 del 26/11/2022 18:00.
Via Vincenzo Mosca 31/33