I SESSIONE
Martedì 8 ottobre ore 14
Lotti 1-47: Autografi
Lotti 48-103: Manoscritti
Lotti 104-119: Musica
II SESSIONE
Mercoledì 9 ottobre ore 10
Lotti 120-150: Futurismo
Lotti 151-196: Libri del Novecento
Lotti 197-208: Facsimili
Lotti 209-288: Libri d'Artista
III SESSIONE
Mercoledì 9 ottobre ore 14
Lotti 289-377: Storia locale toscana
Lotti 378-391: Incunaboli
IV SESSIONE
Giovedì 10 ottobre ore 10
Lotti 392-516: Libri a stampa dal XVI al XX secolo (I parte)
V SESSIONE
Giovedì 10 ottobre ore 14
Lotti 517-640: Libri a stampa dal XVI al XX secolo (II parte)
LOT 3:
Lettera in parte cifrata a firma di Heinrighinus Panigarola. Datata 21 febbraio 1450, Venezia et duplicata die 24.
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Lettera in parte cifrata a firma di Heinrighinus Panigarola. Datata 21 febbraio 1450, Venezia et duplicata die 24.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 carta scritta al recto. Sulla sezione cifrata della lettera è indicata la trascrizione del testo. Al verso traccia di sigillo e nome del destinatario. Dimensioni: 295x210 mm.
Lettera di Henrighinus Panigarola inviata ai Capitani della città di Milano durante il suo assedio da parte di Francesco Sforza. Questa è la storia di quegli anni: nel 1448 la repubblica Veneta riconosce i diritti ereditari di Francesco Sforza sul Ducato di Milano e promette di aiutarlo, con denaro e truppe, per conquistare la città. Milano, e l’allora Repubblica Ambrosiana, preoccupata per la notizia (passata alla storia come il Trattato di Rivoltella) cerca alleati rivolgendosi al Re di Francia, ad Alfonso V d’Aragona e al Duca di Savoia. L’8 gennaio 1449 la Repubblica Ambrosiana autorizza Enrico Panigarola, autore della nostra lettera e già ufficiale a Porta Vercellina, a negoziare con Venezia e firmare un trattato, ma la Serenissima non da ascolto alle sue richieste e continua ad onorare i patti con lo Sforza. Ma di lì a poco, il doge Foscari si rende conto che Sforza sta assumendo troppo potere, e con un colpo di mano, stinge alleanza con la Repubblica Ambrosiana. I messaggi cifrati, come quelli contenuti in questa lettera, erano in uso anche nella diplomazia quattrocentesca e costituiscono un’importante fonte documentale.