LOT 43:
Giuseppe Caletti detto il Cremonese o Cremonesi (Cremona 1600 circa - Ferrara 1660 circa) - Attribui
more...
|
|
|
Start price:
€
2,200
Estimated price :
€2,200 - €3,500
Buyer's Premium: 24%
More details
|
Giuseppe Caletti detto il Cremonese o Cremonesi (Cremona 1600 circa - Ferrara 1660 circa) - Attribui
Paesaggio con figure e San Sebastiano
Olio su tela
Landscape with figures and Saint Sebastian
Oil on canvas
Dimensioni: 48,5 x 74,5 cm
La bella opera tanto affascinante quanto bizzarra richiama fortissimamente la personalità pittorica di Giuseppe Caletti detto il Cremonese. Del pittore si ricordano la sua vita dissennata passata nelle taverne e la sua megalomania che lo vedeva porsi al pari di Tiziano. L'impianto e la resa paesaggista riporta inequivocabilmente alla lezione di Dosso Dossi, Giovanni Francesco di Niccolò Luteri (San Giovanni del Dosso 1489 - Ferrara 1542), da sempre ritenuto la fonte ispiratrice di Caletti. Tra i dolci declivi e il primo piano vi sono diversi personaggi, a cavallo o a piedi in abiti popolari o nobiliari sino al turbante orientale portato dal personaggio rivolto al santo, tutti abbigliati con vistose vesti dai colori sgargianti. Non è chiaro cosa leghi i personaggi tra loro, piuttosto siamo di fronte ad un saggio di pittura in cui Caletti, da far suo, imita, con bizzarria e bravura, i grandi del passato a cui si ispirava, come: Tiziano (Pieve di Cadore 1490 - Venezia 1576) e Giorgione (Castelfranco Veneto 1478 - Venezia 1510) nel gruppo di quattro personaggi, dall'aria di antichi filosofi, posti ai piedi del santo, il solito Dossi per la serie di figure sparse dal gusto nordico e caricaturale, infine Raffaello (Urbino 1483 - Roma 1520) e Giulio Romano (Roma 1499 - Mantova 1546) nel bel destriero in basso a destra.
Paesaggio con figure e San Sebastiano
Olio su tela
Landscape with figures and Saint Sebastian
Oil on canvas
Dimensioni: 48,5 x 74,5 cm
La bella opera tanto affascinante quanto bizzarra richiama fortissimamente la personalità pittorica di Giuseppe Caletti detto il Cremonese. Del pittore si ricordano la sua vita dissennata passata nelle taverne e la sua megalomania che lo vedeva porsi al pari di Tiziano. L'impianto e la resa paesaggista riporta inequivocabilmente alla lezione di Dosso Dossi, Giovanni Francesco di Niccolò Luteri (San Giovanni del Dosso 1489 - Ferrara 1542), da sempre ritenuto la fonte ispiratrice di Caletti. Tra i dolci declivi e il primo piano vi sono diversi personaggi, a cavallo o a piedi in abiti popolari o nobiliari sino al turbante orientale portato dal personaggio rivolto al santo, tutti abbigliati con vistose vesti dai colori sgargianti. Non è chiaro cosa leghi i personaggi tra loro, piuttosto siamo di fronte ad un saggio di pittura in cui Caletti, da far suo, imita, con bizzarria e bravura, i grandi del passato a cui si ispirava, come: Tiziano (Pieve di Cadore 1490 - Venezia 1576) e Giorgione (Castelfranco Veneto 1478 - Venezia 1510) nel gruppo di quattro personaggi, dall'aria di antichi filosofi, posti ai piedi del santo, il solito Dossi per la serie di figure sparse dal gusto nordico e caricaturale, infine Raffaello (Urbino 1483 - Roma 1520) e Giulio Romano (Roma 1499 - Mantova 1546) nel bel destriero in basso a destra.