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Scuola spagnola del XVII/XVIII secolo - Spanish School of 17th/18th century.
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Scuola spagnola del XVII/XVIII secolo - Spanish School of 17th/18th century.
Giovane viandante che suona il piffero
Olio su tela
Young wayfarer playing the flute
Oil on canvas
Dimensioni : 122,5 x 93 cm
I temi infantili di gusto bambocciante, grazie a Bartolomé Esteban Murillo (Siviglia 1617 - 1682), costituiscono uno degli aspetti più interessanti della pittura spagnola del Seicento. Al seguito del Maestro, troviamo l'amico e allievo Pedro Nunez de Villavicencio (Siviglia 1640- ante 1698) affascinato anch'egli dalle tenere figure giovanili, espresse in modo accattivante con stesure lisce e morbide e un colorito permeato di luce aurea. Sempre appartenente alla Escuela Sevillana del Seicento Miguel March (Valencia 1633 û 1670), figlio di Esteban March, il quale dopo un passaggio a Roma si esprime anche nei temi di figure popolari dimostrando affinità con il danese, italiano d'adozione, Bernard Keilhau detto Monsù Bernardo (Helsingor 1624 û Roma 1687), nonchè con Giuseppe Romani (Como 1654/55 û Modena 1727) che continua sulle orme di questi illustri predecessori.
Giovane viandante che suona il piffero
Olio su tela
Young wayfarer playing the flute
Oil on canvas
Dimensioni : 122,5 x 93 cm
I temi infantili di gusto bambocciante, grazie a Bartolomé Esteban Murillo (Siviglia 1617 - 1682), costituiscono uno degli aspetti più interessanti della pittura spagnola del Seicento. Al seguito del Maestro, troviamo l'amico e allievo Pedro Nunez de Villavicencio (Siviglia 1640- ante 1698) affascinato anch'egli dalle tenere figure giovanili, espresse in modo accattivante con stesure lisce e morbide e un colorito permeato di luce aurea. Sempre appartenente alla Escuela Sevillana del Seicento Miguel March (Valencia 1633 û 1670), figlio di Esteban March, il quale dopo un passaggio a Roma si esprime anche nei temi di figure popolari dimostrando affinità con il danese, italiano d'adozione, Bernard Keilhau detto Monsù Bernardo (Helsingor 1624 û Roma 1687), nonchè con Giuseppe Romani (Como 1654/55 û Modena 1727) che continua sulle orme di questi illustri predecessori.