Asta 25 PAINTINGS, DRAWINGS, ICONS, SILVER, FINE ART AND ORIENTAL ART
Da Lucas aste
29.11.22
Via Nino Bixio, 34 - 20129 Milano, Italia
Martedì 29 novembre 2022 ore 15
L'asta è terminata

LOTTO 143:

Camillo Procaccini (Parma 1561 - Milano 1629)
Assunzione della Vergine
Olio su tela
114 x 87 ...


Prezzo iniziale:
5 000
Prezzo stimato :
€5 000 - €7 000
Commissione per la casa d'aste: 25% Altri dettagli
29.11.22 in Lucas aste
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Camillo Procaccini (Parma 1561 - Milano 1629)
Assunzione della Vergine
Olio su tela
114 x 87 cm

Provenienza: Asta di Arredi e dipinti antichi - Oggetti d'arte - Disegni - Incisioni Milano 19/03/2007, Finarte, lotto 406.

Camillo Procaccini, di origine emiliana, è figlio del pittore Ercole il Vecchio e fratello di Carlo Antonio e Giulio Cesare, anch'essi pittori. Milanese d'adozione, si formò nella bottega paterna, ispirandosi ai modelli del manierismo emiliano. La sua prima opera è "S. Giovanni Battista alla fonte", realizzata all’età di sedici anni nel 1577, conservata presso la Galleria Estense di Modena: si scorgono ispirazioni apprese dai modelli di Raffaello, Michelangelo e Pellegrino Tibaldi. Dopo una breve esperienza fiorentina con il pittore Gian Paolo Bonconti, a Bologna fu impegnato nella cattedrale cittadina insieme a Bartolomeo Cesi e Giovanni Battista Cremonini. Si diresse poi a Reggio Emilia, dove lavorò nel presbiterio di S. Prospero tra il 1585 e il 1587. Nel Giudizio Universale del catino absidale, Procaccini coniugò con geniale inventiva echi della pittura di Federico Zuccari con una vena narrativa esuberante grottesca che rimanda a Bartolomeo Passerotti. Nonostante il successo in terra emiliana, il maestro decise di cogliere l’invito del conte Pirro I Visconti Borromeo, trasferendosi a Milano nel 1587 e lasciando incompiuti gli affreschi in S. Prospero, che vennero completati solo dopo una decina d’anni. Al suo arrivo a Milano, Camillo operò per Pirro I tra il 1587 e il 1589 nella decorazione con tematica profana della villa di Lainate. Oltre a questo impegno si affermò come pittore di temi sacri. Portò a compimento a Milano, entro il 1590, l’Assunzione della Vergine già in S. Francesco Grande, oggi presso la Pinacoteca di Brera, nonché la Trasfigurazione di collezione Borromeo. A partire dalla fine del Cinquecento, Procaccini appianò la tensione creativa modificando il suo linguaggio, che divenne severo. L'artista sposò i canoni controriformati caldeggiati da Federico Borromeo, diventando uno dei loro massimi divulgatori in chiave pittorica, tanto da influenzare i maestri locali, tra i quali l’esordiente Giovan Battista Crespi, detto il Cerano. Nel primo decennio del secolo l’artista si recò a Piacenza, dove tra il 1600 e il 1605 eseguì la monumentale e concitata “Strage degli innocenti” di S. Sisto. Tra il 1605 e il 1609 prese parte al ciclo di affreschi e tele per l’abside e il presbiterio del Duomo, ove operò anche Ludovico Carracci. Nel biennio 1607-1608 ricevette commissioni a Lodi, Cremona e Castiglione delle Stiviere. Portò a termine il ciclo di dipinti per la collegiata di Bellinzona, e partecipa alla serie di tele Allegorie delle Province Sabaude per Carlo Emanuele I di Savoia, eseguite insieme a Cerano, Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Giovan Mauro della Rovere detto il Fiamminghino, e al fratello Giulio Cesare. In seguito, operò quasi esclusivamente per commissioni milanesi, con alcune sortite per dipingere Nascita della Vergine per S. Maria delle Grazie a Brescia e le tele commissionate per la cappella di S. Carlo Borromeo per la chiesa detta dei Tolentini a Venezia. A coronamento di un’intensa carriera, nel 1627 Gómez Suárez de Figueroa duca di Feria, governatore spagnolo a Milano, commissionò a Procaccini due dipinti, oggi perduti, destinati alle collezioni dei reali di Spagna e allestiti nel Salon Nuevo dell’Alcázar di Madrid.

La tela in esame va riferita al suo ultimo periodo di attività. In essa ritroviamo un linguaggio posato e severo, mentre le scelte cromatiche sono controllate nell’umbratile impostazione generale. Le pose degli apostoli, simmetricamente disposti, sono composte malgrado l’eccezionalità dell’avvenimento: tutte peculiarità che ci rimandano al messaggio dottrinale del Borromeo e della Controriforma, che Procaccini sposò nei primi anni del XVII secolo e che lo accompagnerà nei decenni seguenti.


Camillo Procaccini (Parma 1561 - Milan 1629)
Assumption of the Virgin
Oil on canvas
114 x 87 cm

Provenance: Antique Furniture and Paintings Auction - Works of Art - Drawings - Engravings Milan 03/19/2007, Finarte, lot 406.