Asta 12 Parte 2 Antiquariato
15.7.20 (Il tuo orario)
Italia
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LOTTO 348:

Dipinto ad olio su tela di Johann Heinrich Roos (Otterberg, 29 settembre 1631 – Francoforte sul Meno, 3 ottobre ...

Venduto per: €8 800
Prezzo iniziale:
8 800
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Dipinto ad olio su tela di Johann Heinrich Roos (Otterberg, 29 settembre 1631 – Francoforte sul Meno, 3 ottobre 1685). Famiglia di pastori con armenti e paesaggio sullo sfondo. Cm 60X100. Monogramma in basso a destra H R."La famiglia del pittore emigra ad Amsterdam a causa della guerra dei trent'anni nel 1640. Fu allievo di Guilliam du Gardijn, Cornelis de Bie e Barent Graat, ma i pittori del paesaggio Nicolaes Berchem e Karel Dujardin hanno avuto la più grande influenza su di lui. Nel 1653 la famiglia Roos torna in Germania, dove Johann e suo fratello Theodor Roos lavorano insieme su una commissione per un chiostro a Magonza. Tra il 1654 e il 1659, Johann lavora per Ernst Landgrave di Hesse-Rheinfels (figlio di Maurice, vissuto tra il 1623 e il 1693), dove dipinge un ritratto di un principe (1654, Heidelberg, Kurpfälzisches Museum) e scene religiose. Nel 1664 é invitato a dipingere alla corte di Carlo I Luigi, Elettore Palatino. A causa di condizioni di lavoro insoddisfacenti, si trasferisce con la famiglia a Francoforte nel 1667, dove ha molto successo, ma perde tutto in un incendio nel 1685. Il dipinto in questione sembra essere quanto di meglio potesse esprimere il pittore, allorché voule rappresentare quella unione di uomini e animali in armonia idilliaca con la natura - tale era il suo pensiero che aspirava a dare alle sue raffigurazioni un'impronta di carattere realistico, soprattutto nelle scene agresti e nelle rappresentazioni degli animali. Nel caso in specie, si avverte un senso di intimo sapore, quasi familiare, che globalizza in un'unione armonizzante paesaggio, e quindi natura, uomini e animali. Di fronte ad un paragone col figlio Philipp Peter, potremmo affermare che rimane molto più umorale e intimista nella ricerca di un legame con la natura tutta, e meno teatrale, quasi a non voler essere enfatizzante come il figlio, che spesso adotta in primo piano scene di animali e raffigurazioni quasi ritrattistiche degli stessi.