פריט 331:
DIRCK VAN BABUREN (Attr.le) (Wijk bij Duurstede 1595 ca – Utrecht 1624) OLIO su tela raffigurante “Cristo in ...
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DIRCK VAN BABUREN (Attr.le) (Wijk bij Duurstede 1595 ca – Utrecht 1624) OLIO su tela raffigurante “Cristo in preparazione al calvario”.
Il dipinto in oggetto, di alta qualità e in ottimo stato di conservazione, è qui accompagnato da alcune riflessioni dello scrivente che ne vuole sottolineare le genialità concettuali e pittoriche ascrivibili alle pratiche pittoriche del grande caravaggesco olandese Dirck van Baburen.
Il dipinto in esame è stilisticamente confrontabile con alcune opere realizzate dall’artista subito dopo il suo rientro in Olanda.
Il dipinto rappresenta, in una visione cristallizzata e densa di atmosfera, la drammatica scena del Cristo durante la preparazione per la salita sul monte Calvario.
Nel reinterpretare questo soggetto, tra l’altro ripreso da un gran numero di artisti nel corso del Seicento, Baburen introduce un’invenzione tipica della pittura nordica che lo contraddistingue, quella del riflesso dello specchio, attraverso cui si definisce un gusto per la rappresentazione virtuosistica di superfici riflettenti che affonda le sue radici nelle opere più celebri di Jan van Eyck e Roger van der Weyden.
Dirck da Utrecht viene a Roma intorno al 1612 e fu subito influenzato dall’ambiente artistico che ruotava intorno alle opere di Caravaggio.
Qui collaborò con il compatriota David de Haën e strinse amicizia con Bartolomeo Manfredi, accrescendo la sua conoscenza della pittura italiana coniugandola con la sua formazione nordica.
Il dipinto “Cristo in preparazione al Calvario” di fatti pare voglia riassumere proprio questi dati: lo sfondo scuro e stretto intorno ai personaggi, il vago bagliore sullo sfondo che si riflette dentro la scena in una atmosfera pittorica dove le pennellate si trasformano in sapienti bagliori di luci ed ombre inventate, l’intensità degli sguardi bui come maschere che si intrecciano, anche quello del Cristo che imbastendosi tra loro, includono anche noi, elementi questi insiti e riscontrabili nella pittura di Baburen.
Il dipinto, databile ancora al XVII secolo, si ispira alla tela già realizzata da Dirck van Baburen nel 1623 quando l’artista lascia Roma e rientra in patria.
Presumibilmente verso il 1622, forse già nel 1620, Dirck van Baburen tornò a Utrecht, dove si sarebbero formati i famosi “Utrecht Caravaggisti”.
In quei giorni Dirck van Baburen incontrava spesso Hendrick Ter Brugghen. Si presume che abbiano condiviso uno studio e che abbiano trasmesso i successi di Caravaggio e il “manfrediana methodus” a una cerchia di studenti.
I dipinti di Dirck van Baburen divennero presto molto popolari in Olanda. Furono spesso copiati e ampiamente diffusi attraverso le incisioni di Cornelis Bloemaert, Cryspin de Passe e Johann Friedrich Leonart.
Degno di nota è anche lo stato di conservazione dell’opera (pellicola pittorica, preparazione, supporto tela, telaio in legno), che presenta un restauro conservativo in ottimo stato che ne supporta la sua fruibilità.
Bibliografia di riferimento: L. J. Slatkes, Dirck van Baburen (c. 1595 -1624). A. Dutch painter in Utrecht and Rome, Utrecht 1965; W.E. Franits, The Pain-tings of Dirck van Baburen, ca. 1592/93 – 1624. Catalogue Raisonné, Amsterdam 2013.
cm 182×135